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Valentino 85

Buon compleanno, Valentino

Per più di mezzo secolo, ha vestito le donne più celebri e glamour del mondo con abiti indimenticabili, un gusto impeccabile e un'eleganza senza tempo. Oggi uno dei monumenti della haute couture italiana, Valentino Garavani, varca la soglia degli 85 anni. Per celebrarlo, Stylight ha creato una linea temporale che racchiude tutte le pietre miliari della sua carriera e alcune tra le sue creazioni più iconiche. 

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I primi anni

Valentino Ludovico Clemente Garavani nasce 85 anni fa a Voghera, in provincia di Pavia. Sin dall'adolescenza è attratto dalla creatività sartoriale provando una pura dedizione verso la bellezza femminile. Come ha dichiarato in un'intervista a Che Tempo Che Fa, la sua era "un'ossessione verso le cose visive" che lo portava a cercare il bello dovunque si trovasse e a desiderare di esprimerlo attraverso le proprie creazioni. All'età di 17 anni, guardando con la sorella il film Le Fanciulle delle Follie, resta folgorato dalla bellezza di Lana Turner e Judy Garland, le muse che lo porteranno a lasciare la scuola e trasferirsi a Parigi per diventare un disegnatore di moda. 

Dopo diversi anni di pratica presso gli studi di Jean Dessès e Guy Laroche, torna a Roma dove fonda, nel 1957la maison Valentino, e il suo primo atelier due anni dopo in via Condotti. Sin dai primi anni, le sue creazioni diventano note e riconoscibili per un colore, il rosso acceso che diverrà l'iconico Rosso Valentino che contraddistingue tutt'oggi il marchio. Questi sono gli anni in cui si lega a Giancarlo Giammetti, partner di lavoro e per più di 10 anni anche di vita, il quale dedicandosi alla gestione strategica e finanziaria dell'azienda la porterà negli anni a diventare il colosso di moda che è oggi. 

Gli anni '60-70

La consacrazione di Valentino avviene negli anni 60,  una decade che egli definisce la sua preferita poichè ci fu "una sorta di piccola rivoluzione, con abiti meravigliosi ma non troppo esagerati". Nel 1962 debutta al Pitti, quando Firenze era per l'Italia la capitale della moda del tempo, raccogliendo consensi e incrementando la propria fama nel settore. 6 anni dopo produrrà la celebre collezione total-white (che sdoganerà anche cappotti e blazer bianchi) e il logo "V" che diventerà il suo segno di riconoscimento in tutto il mondo.

Nel 1967 gli vengono inoltre conferiti due premi: il Neiman Marcus Award di Dallas, equivalente all'Oscar della moda, e il Martha Award di Palm Beach.

La firma di Valentino è richiesta dalle donne più celebri dell'epoca, da Audrey Hepburn a Elizabeth Taylor fino a Jacqueline Kennedy, per la quale disegna l'abito indossato alle nozze con il magnate greco Aristotele Onassis nel 1968. Negli anni si guadagna il riconoscimento di simbolo dell'alta moda italiana, aprendo boutique nelle maggiori capitali. Negli anni '70, frequentando Parigi e New York, stringe amicizia con Andy Warhol, che gli dedica un ritratto nel 1971. 

Gli anni '80 - 00

Riguardo agli anni '80, ha dichiarato recentemente in un'intervista a Harper's Bazaar: "Non mi sono mai piaciuti gli anni '80; è stato un momento volgare per il mondo della moda". Durante questa decade, lancia la linea bimbo e la collezione giovani chiamata Oliver, come uno dei suoi carlini.

Quando nel 1991 festeggia trent'anni di moda, viene inaugurata a Roma una mostra ai Musei Capitolini, che comprende disegni originali di Valentino e una selezione di fotografie e dipinti, mentre all' Accademia Valentino espone in una mostra retrospettiva di trecento abiti, le sue più celebri creazioni. In questi anni stringe amicizia e disegna abiti per la Principessa Diana, la quale apparirà nel 1997 sulla copertina di Vogue UK, indossando uno dei suoi iconici vestiti rossi

L'azienda vive negli anni seguenti diversi cambiamenti, come l'acquisizione da parte di HdP e successivamente dal Gruppo Marzotto, ma Valentino rimane l'unico direttore creativo, punto di riferimento e volto del brand.

Adora gli anni 2000 perchè "tutti iniziarono ad amare l'haute couture". Nel 2001, Julia Roberts ritira l'Oscar per Erin Brockovich con indosso un vestito bianco e nero che passerà alla storia. Lo stesso stilista ricorda quel momento come uno dei più memorabili della sua carriera. 

L'ultimo imperatore

Nel 2007 Valentino annuncia le dimissioni dal ruolo di direttore creativo della maison. La sua ultima sfilata di haute couture si tiene nel gennaio dell'anno seguente al Musée Rodin di Parigi, con leggendarie modelle come Naomi Campbell, Claudia Schiffer e Eva Herzigova, la cui carriera è cresciuta sulla passerella dello stilista. Valentino saluta per l'ultima volta il suo pubblico in un completo total white (forse per ricordare la sua famosa collezione del '68?), dopo aver sfoggiato nel settembre precedente un abito grigio con cravatta alla sfilata prêt-à-porter. 

Nel 2008 il regista Matt Tyrnauer gira un film-documentario sulla sua vita dal titolo: "Valentino: The Last Emperor", che che segue gli ultimi due anni di attività dello stilista e la preparazione della sua ultima collezione. 

Dopo un breve periodo di passaggio di testimone a Alessandra Facchinetti, il ruolo di direttori creativi viene affidato a Maria Grazia Chiuri e Pierpaolo Piccioli. Valentino continua a lavorare su commissione, disegnando, tra i più, gli abiti nuziali di Anne Hathaway nel 2012 e della Principessa Madeleine di Svezia nel 2013. 

Lo scorso anno, lo stilista è stato coinvolto nella produzione e nel disegno dei costumi per l'opera de La Traviata, diretta da Sofia Coppola. Dopo l'abbandono della Chiuri e il passaggio in Dior, oggi Piccioli è l'unico direttorie creativo della maison. 

Valentino continua a lavorare con la stessa passione su speciali commissioni dividendosi tra Roma, Parigi, Londra e New York, in compagnia dei suoi cinque carlini: Molly, Maggie, Margot, Maude e Monty.

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Buon Compleanno Valentino!